Category: Nutrizione e dietologia

Novembre 28, 2024 by Nancy Grillo 0 Comments

L’alimentazione nei malati oncologici

L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel supportare i pazienti oncologici durante il percorso terapeutico. La dieta, non solo aiuta a mantenere la forza fisica e il peso corporeo, ma contribuisce anche a migliorare la risposta alle cure e a ridurre gli effetti collaterali. Evidenze consolidate indicano come gli aspetti nutrizionali debbano essere considerati sin dalla diagnosi della patologia, nell’ambito di un percorso diagnostico e terapeutico, e proseguiti parallelamente ai trattamenti antineoplastici.

Questo articolo fornisce delle indicazioni per i pazienti oncologici, offrendo risposte scientifiche a domande comuni sull’alimentazione in caso di malattia.

Prevenire la malnutrizione

Un aspetto fondamentale in caso di patologia oncologica è la prevenzione della malnutrizione, un fenomeno frequente dovuto non soltanto alla tipologia di neoplasia ma anche agli effetti collaterali dei trattamenti, come la chemioterapia e la radioterapia, che spesso riducono l’appetito o causano difficoltà ad alimentarsi. La malnutrizione può compromettere la capacità del corpo di combattere la malattia e di tollerare i trattamenti; ogni caso è a sé, per cui è indispensabile riuscire a contrastarla con l’aiuto di uno specialista, costruendo un percorso adhoc.

La terapia nutrizionale dovrebbe essere avviata preferibilmente quando i pazienti non si trovano in uno stato di malnutrizione grave. Il primo approccio di supporto nutrizionale dovrebbe essere il counseling nutrizionale finalizzato alla gestione di eventuali sintomi e a favorire l’assunzione di alimenti e bevande ricchi di proteine ed energia che siano ben tollerati; una dieta arricchita dal punto di vista energetico e proteico è la strategia da preferire per mantenere o migliorare lo stato nutrizionale.

In linea generale, si raccomanda:

  1. Aumentare l’apporto proteico

Le proteine sono macronutrienti essenziali per la crescita, la riparazione dei tessuti e il mantenimento della massa muscolare. Nei pazienti oncologici, il fabbisogno proteico aumenta per contrastare la perdita di massa muscolare tipica di questa patologia: le Linee Guida Espen raccomandano che l’assunzione di proteine sia almeno pari a 1 g/kg/die e, se possibile, fino a 1,5 g/kg/die, in base al livello di attività fisica e allo stato di malattia.

  • Fabbisogni energetici personalizzati

Si raccomanda che il dispendio energetico totale (TEE) dei pazienti oncologici, se non misurato individualmente, sia considerato simile a quello dei soggetti sani e generalmente compreso tra 25 e 30 kcal/kg/die. Spesso, per via dei trattamenti, si assiste ad una riduzione dell’appetito, per contrastare questo sintomo e prevenire il deperimento si suggerisce di adottare un modello alimentare basato su pasti piccoli e frequenti. Consumare 5-6 piccoli pasti al giorno, anziché 3 pasti abbondanti, può migliorare l’assunzione complessiva di nutrienti e calorie.

  • Regolare apporto di vitamine e sali minerali

Vitamine e sali minerali dovranno essere forniti in misura approssimativamente pari alla razione giornaliera raccomandata, si sconsiglia l’impiego di micronutrienti ad alto dosaggio in assenza di carenze specifiche.

  • Integrare con Supplementi Nutrizionali orali (ONS)

Quando la sola alimentazione non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi nutrizionali prestabiliti o quando l’assunzione di cibo diventa problematica a causa degli effetti collaterali delle terapie (es. nausea, mucosite, disfagia etc), i Supplementi Nutrizionali Orali possono fornire un’alternativa efficace per garantire il corretto apporto calorico e di nutrienti.

I Supplementi Nutrizionali Oralisono alimenti a fini medici speciali, si possono trovare in commercio in formulazione liquida, semisolida o in polvere (completi o modulari) e forniscono macro e micronutrienti ai pazienti che non riescono ad alimentarsi in maniera adeguata a soddisfare i propri fabbisogni. Sono spesso raccomandati dai medici in caso di perdita di peso o difficoltà nell’alimentazione e sono progettati per fornire un equilibrio di proteine, carboidrati e grassi, insieme a vitamine e minerali essenziali. Per evitare squilibri alimentari, è importante che siano prescritti e monitorati da un nutrizionista o dietologo.

Come gestire gli effetti collaterali delle terapie

I trattamenti oncologici come la chemioterapia, la radioterapia e, in alcuni casi, le terapie immunitarie possono avere effetti collaterali significativi sul tratto gastrointestinale e sul sistema nervoso, impattando così sullo stile di vita del paziente.  È importante sottolineare che molti effetti collaterali sono temporanei, diminuiranno gradualmente nei giorni successivi alla somministrazione del farmaco o in seguito alla sospensione del trattamento

Il regime alimentare adottato dovrà, in ogni caso, adattarsi non soltanto al quadro clinico del paziente ma anche alle terapie in corso ed agli eventuali effetti collaterali registrati:

Nausea e vomito

Nausea e vomito sono gli effetti collaterali più diffusi in caso di terapia oncologica e possono insorgere in seguito a chemioterapia o a radioterapia.  

In caso di chemioterapia possono essere legati a:

  • Dosaggio dei farmaci
  • Modalità di somministrazione
  • Differenze individuali

Strategie alimentari:

  • Prediligere il consumo di cibi secchi e asciutti: crackers, pane tostato o biscotti secchi possono essere utili in quanto facilmente digeribili
  • Piccole quantità di liquidi: bere liquidi in piccole quantità frequenti può aiutare a prevenire la disidratazione e a non appesantirsi troppo
  • Zenzero: questo ingrediente ha dimostrato di avere proprietà anti-nausea grazie alla presenza di gingeroli e shogaoli, composti bioattivi che influenzano positivamente il tratto digestivo. È importante sottolineare che sarà indispensabile chiedere sempre il parere del proprio medico prima del consumo. Considerato l’effetto fluidificante sul sangue, si sconsiglia il suo utilizzo nel caso in cui si assumano farmaci antiaggreganti e anticoagulanti.  Questo rimedio naturale, inoltre, non sostituisce eventuali terapie antinausea prescritte dal medico curante. 

Stitichezza

La stitichezza è un effetto collaterale diffuso, legato, ad esempio, all’utilizzo di farmaci chemioterapici o antidolorifici oppioidi. Si assiste  ad un rallentamento della motilità intestinale con conseguente  difficoltà nell’evacuazione.

Strategie alimentari:

  • Consumare alimenti ricchi di fibre: frutta, verdura e cereali integrali aiutano a mantenere il transito intestinale regolare. Le fibre insolubili, presenti nei cereali e nella verdura a foglia verde, sono particolarmente utili per aumentare il volume delle feci.
  • Idratazione: bere abbondanti quantità di acqua è essenziale per ammorbidire le feci e facilitare il transito intestinale. Si consiglia di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno.
  • Attività fisica leggera: sebbene non sia direttamente correlata alla dieta, anche una moderata attività fisica può stimolare la motilità intestinale e prevenire la stitichezza.

Diarrea

Alcuni farmaci chemioterapici e la radioterapia possono avere effetti sulle cellule che formano la mucosa di rivestimento dell’apparato digerente, causando dissenteria che, se prolungata nel tempo, può causare disidratazione e squilibri elettrolitici.

Strategie alimentari:

  • Prediligere il consumo di cibi astringenti: alimenti come riso bianco, patate e banane possono aiutare a ridurre la diarrea grazie al loro basso contenuto di fibre
  • Evitare cibi grassi, cibi speziati e latticini
  • Prediligere il consumo di alimenti ricchi in sodio e potassio in modo da contrastare la disidratazione. Bevande arricchite con elettroliti possono essere utili.
  • Consumare bevande e alimenti a temperatura ambiente
  • Assumere fermenti lattici

Disgeusia

La chemioterapia può alterare il gusto ed i sapori; si potrà, quindi, percepire un gusto metallico oppure intensificato (Es.  salato, dolce, amaro).  Il senso del gusto tornerà normale alla conclusione del trattamento. 

Strategie alimentari:

  • Utilizzare marinature, spezie ed erbe aromatiche può migliorare il sapore degli alimenti e renderli più appetibili. Menta, basilico, prezzemolo e altre erbe fresche possono migliorare il sapore dei cibi.
  • Cambiare la consistenza dell’alimento: passare da cibi solidi a frullati o passati, potrà rendere l’esperienza del pasto più piacevole.
  • Utilizzare cibi acidi: limone e aceto possono essere aggiunti per stimolare le papille gustative e migliorare la percezione del gusto, da evitare in caso di mucosite.

La gestione degli effetti collaterali delle terapie oncologiche richiede un approccio dietetico flessibile e personalizzato, poiché i sintomi possono variare notevolmente da paziente a paziente. Un’alimentazione adattata alle esigenze specifiche del paziente oncologico può migliorare la qualità della vita, ridurre i sintomi degli effetti collaterali e contribuire al successo del trattamento. Rivolgersi a un nutrizionista oncologico è fondamentale per garantire un piano alimentare adeguato.

Alimentazione e prevenzione oncologica

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale non soltanto durante le terapie ma anche in termini di prevenzione oncologica, le 10 raccomandazioni formulate dal World Cancer Research Fund (WCRF) riassumono le evidenze scientifiche presenti in letteratura.

1.Mantenersi snelli tutta la vita: è stato dimostrato come mantenere un peso salutare ed un Indice di Massa Corporea (Body Mass Index – BMI) compreso tra 18,5-24,9 riduca il rischio di patologia oncologica. Sovrappeso ed obesità sono stati, infatti, correlati ad un aumento del rischio di queste patologie; esistono evidenze scientifiche convincenti per tumore all’esofago, al seno (in post-menopausa), al colon-retto, al rene, al pancreas, al fegato ed all’endometrio, evidenze scientifiche probabili per tumore alla prostata, all’ovaio, alla cistifellea ed allo stomaco.

Come calcolare il proprio BMI? Basta dividere il proprio peso, espresso in kg, per il quadrato della propria altezza, espressa in metri. Esempio: una persona che pesa 60 kg ed è alta 1,65 avrà un BMI = 60/ (1,65 x 1,65) = 22,03.

2. Mantenersi fisicamente attivi: la relazione tra attività fisica e riduzione del rischio di patologia oncologica è chiara ed esistono effetti biologici che sembrano giustificare questa correlazione. Si raccomanda, quindi, di limitare le abitudini sedentarie (televisione, pc, etc.) e di essere moderatamente attivi, partendo da un minimo di 150 minuti di attività aerobica di intensità leggera-moderata alla settimana o 75 minuti alla settimana di attività fisica vigorosa-intensa

3. Adottare un regime alimentare ricco di cereali integrali, verdure non amidacee, legumi e frutta: sarà, quindi, importante inserire cereali integrali (Es. riso basmati integrale, riso rosso, riso venere, farro e orzo decorticato, segale), alimenti di origine vegetale (ceci, fagioli, lenticchie, fave, piselli) e verdure non amidacee (Es. broccoli, cavolfiori, carciofi, porri, spinaci) ad ogni pasto, consumando almeno 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura e 30g di fibra al giorno.

4. Limitare il consumo di “cibi fast-food”: è di fondamentale importanza limitare il consumo di alimenti di origine industriale, ricchi di grassi, zuccheri ed amidi (Es. piatti pronti, dolci, prodotti da forno confezionati, patatine, etc.). Questi alimenti sono ad elevata densità calorica, contengono tante calorie in un piccolo volume, non forniscono composti utili all’organismo e favoriscono l’aumento di peso.

5. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate/lavorate: evitare o consumare sporadicamente e in piccole quantità salumi e carni processate. È possibile consumare la carne rossa, limitandone il consumo a 350-500g di peso cotto.

6. Limitare il consumo di bevande zuccherate: il regolare consumo di queste bevande è causa di incremento ponderale. Per mantenere un’adeguata idratazione bere principalmente acqua o bevande senza zuccheri aggiunti (Es. tè, tisane etc), limitare, inoltre, l’eventuale consumo di succhi frutta e sceglierli senza zuccheri aggiunti.

7. Limitare il consumo di alcol: per prevenire la patologia oncologica l’ideale sarebbe non bere alcolici.

8. Non utilizzare integratori ed assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo

9. Se si ha la possibilità, allattare i bambini al seno per almeno i primi sei mesi di vita

10. Le raccomandazioni per la prevenzione sono valide anche per chi si è già ammalato: una volta conclusi i trattamenti oncologici è bene seguire i suggerimenti forniti dalle linee guida del WCRF ed affidarsi a professionisti qualificati.

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